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Obesità e fertilità

Già Ippocrate evidenziava come la donna obesa presentasse problemi nel concepimento: “L’utero è incapace di ricevere il seme e le loro mestruazioni sono infrequenti e scarse”.

I problemi di peso costituiscono nel loro insieme una delle patologie più comuni al mondo (in particolare, nei paesi occidentali), e si stima che oltre il 35% della popolazione mondiale viva una condizione di sovrappeso o obesità. Recenti studi hanno dimostrato come esista una connessione tra il peso superfluo e l’infertilità femminile anche quando tale peso superfluo è di modesta entità. Le donne obese presentano un rischio di infertilità 3 volte superiore rispetto a quelle con BMI normale.

Il meccanismo attraverso cui il sovrappeso e l’obesità agiscono negativamente sulla fertilità costituisce ancora oggetto di numerose ricerche, essendo complesso e multifattoriale.

Finora si sa che l’obesità è nemica della fertilità perché ne altera molte fasi essenziali:

• altera o impedisce l’ovulazione: le alterazioni metaboliche, con inadeguato utilizzo periferico dell’insulina, tipiche dell’obesità, interferiscono con l’attività dell’ovaio, rendendo più difficile l’ovulazione o bloccandola del tutto. Una delle problematiche più diffuse tra le giovani donne obese è la sindrome dell’ovaio policistico che riduce notevolmente la capacità di concepire.

• altera o impedisce l’annidamento dell’uovo fecondato, con aumento degli aborti spontanei: le cellule adipose producono milioni di molecole infiammatorie oltre che di ormoni nemici della fertilità e della salute. Più siamo infiammate, meno siamo fertili.

• altera le funzioni della placenta, la grande nutrice del bambino: le alterazioni metaboliche possono causare un aumento eccessivo del peso del piccolo (“macrosomia fetale”), o, all’opposto, un “invecchiamento” anticipato della placenta, se prevalgono i fattori vascolari con ipertensione.

• maggiore rischio per la donna gravida obesa di sviluppare diabete gestazionale.

• aumenta i rischi del parto.

• le alterazioni coagulative e l’inattività fisica tipiche dell’obesità aumentano il rischio trombotico in gravidanza e dopo il parto.

• carica il piccolo di un’eredità patologica che condizionerà la sua salute futura: i figli di madri obese hanno più probabilità di diventare a loro volta obesi, avranno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, sindromi metaboliche, diabete e perfino il rischio di tumori, di cui l’obesità è causa potente e trascurata.

Di buono c'è il fatto che le donne italiane sono tra le più in forma in Europa, visto che occupano l'ultimo posto nella classifica dell’Ue dell'obesità femminile, ma il problema non è comunque da sottovalutare perché anche tra le nostre connazionali la tendenza ad accumulare chili di troppo è in aumento.

Dunque il consiglio che danno gli esperti è quello di agire per tempo, meglio cercare di raggiungere il peso forma prima di provare a rimanere incinte. Nel rapporto fertilità-peso l'indice di massa corporea di una donna dovrebbe risultare sempre all’interno di un insieme di valori che vanno da 21 a 29. Per ogni unità che supera il massimo di 29, diminuirà del 4% la possibilità di concepire.

Molte coppie in questa situazione si rivolgono con fiducia e speranza alla PMA. Questo percorso aiuta sicuramente a migliorare le probabilità di un concepimento, ma è necessario sapere che in caso di obesità i trattamenti medici per facilitare la fertilità, risulteranno essere, comunque, meno efficaci.

Immagine di Kaunas, Lituania, con in vista il fiume e il centro storico

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